Piazza Buon Consiglio, 4, 23020 Poggiridenti SO
C’è qualcosa di misterioso in questa chiesetta slanciata oltre misura considerato quanto è piccola, con la facciata delimitata da due strane “ali” e un tornante che irrispettosamente la cinge d’appresso.
La strada è però stata tracciata solo a metà del secolo scorso, quando la “modernità” ha fatto irruzione anche nei paesini di mezza montagna, modificando consuetudini di civiltà contadina rimaste inalterate per secoli.
Immaginiamola dunque abbracciata dal via vai delle persone dirette alla fontana per prender l’acqua, per lavare i panni, per far abbeverare il bestiame o richiamate dalla presenza degli arrotini e stagnini, soliti fermarsi sul sagrato ad offrire i propri servigi.
Il Cammino mariano è di aiuto, in quanto suggerisce di raggiungere la chiesa dalle vigne del Paradiso, attraversando contrada Zocca, la più popolosa e centrale del paese, sviluppatasi ai piedi del dosso su cui sorge la chiesa di San Fedele.
Lungo il percorso subito si incontra una tipica fontana con lavatoio, dove il viandante può trovar ristoro sotto lo sguardo protettivo di una Madonna col Bambino affrescata sulla facciata di una casa. Poco oltre, dove la via si stringe e si biforca, si fa notare un edificio nero di fuliggine, con una curiosa scala sul davanti: nel ventre conserva un vecchio forno ancora funzionante, che un tempo si adoperava a turno per panificare.
La chiesa viene costruita nella seconda metà del Settecento, dove già esisteva una cappella mariana privata. Ai lavori, sostenuti da generosi lasciti della famiglia Conforto Galli, prendono parte maestranze ticinesi. Le due “ali” in facciata sono quanto rimane dell’aula, demolita nel corso dell’Ottocento per creare uno slargo. Il portale in pietra locale, datato 1686, proviene dalla diroccata chiesa di San Matteo di Arigna.
Sulla parete di fondo dell’abside stava appeso il consueto quadretto della Madonna del Buon Consiglio, perduto a causa di un furto e sostituito da una copia collocata entro l’originale cornice lignea. L’immagine, tanto cara alla devozione popolare, è replicata all’esterno, sopra l’ingresso.
Ai lati della mensa d’altare in marmo, due mensole sorreggono altrettante statue. Quella del Sacro Cuore, firmata e datata 1927, è opera della Ditta Nardini di Milano, azienda leader nella produzione ormai semi industriale di arredi sacri. Quella in legno di tiglio della Madonna Pellegrina è stata usata nel 1949 per il passaggio processionale in tutte le parrocchie della vasta diocesi di Como e, dopo essere rimasta a lungo presso il seminario, nel 1994 è stata donata alla Parrocchia di San Fedele.