Via Gaggio, 1, 23011 Ardenno SO
Abbandonato il fondovalle, il Cammino mariano intercetta suggestivi tratti dell’antico sentiero che collegava i villaggi sparsi lungo il versante del monte.
Grumi di case rurali affacciate su pittoreschi vicoli dove merita indugiare alla scoperta di un androne, di una vecchia fontana o e dei segni del sacro affrescati sui poveri muri.
Il popolamento della montagna è stato accompagnato dalla costruzione di numerose chiese, perché risultava scomodo raggiungere la plebana di San Lorenzo di Ardenno, giù sulla piana. La comunità di Gaggio nel Seicento già vagheggiava la costruzione di un edificio di culto, ma i tempi non erano maturi.
Il progetto trova attuazione tra il 1786 e il 1789 grazie al generoso lascito di Giovanni Scigolini, emigrato a Roma, che dispone di intitolare la nuova chiesa alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, un culto di origine tardo quattrocentesca che proprio in quel tempo dal Lazio andava conoscendo larga diffusione in tutta Italia, Valtellina compresa.
I culti, si sa, viaggiano insieme con le immagini che li rappresentano. Non stupisce dunque trovare nella cappella maggiore una pala datata 1813 che raffigura gli angeli colti nell’atto di trasportare il quadretto della Madonna del Buon Consiglio. La chiesa conserva una pianeta donata nel 1758 dagli “Ommeni di Gaggio Benefattori Dimoranti in Roma” e preziose oreficerie: reliquari e candelieri che vengono estratti dall’armadio solo nelle occasioni speciali, per addobbare l’altare.
In sagrestia sono gelosamente custoditi diversi ex voto, segno di un culto mai venuto meno. Purtroppo tanta devozione ha indotto a sostituire gli arredi della prima ora: l’altare maggiore è stato rinnovato verso il 1620 insieme a quello del Sacro Cuore, eretto con il concorso dei familiari di due giovani decedute per l’influenza spagnola; l’altare di San Giovanni Bosco risale al 1942-43.
Sono giunte sino a noi una pregevole Via Crucis della scuola di Pietro Ligari, celebre pittore nato ad Ardenno nel 1686, e una grande tela raffigurante la Madonna col Bambino e santi, esposta sopra l’ingresso della sagrestia (1784). Altri dipinti provengono dalla più antica chiesetta di San Rocco.
L’edificio sorge isolato su un prato al margine dell’abitato. Oltre le case, il sentiero si inerpica all’ombra di betulle e castagni, rinforzato sul bordo da massi conficcati nel terreno.