Piazza del monumento 41, 23020 Montagna in Valtellina, Sondrio SO

La chiesa della Madonna del Carmine di Montagna si trova sul retro della parrocchiale di San Giorgio, nel cuore di una vasta area sacra sorta su un dosso interessato, nel medioevo, da strutture difensive i cui resti ancora si rintracciano nella casa arcipretale e in altre parti del complesso.

In origine era detta “di Santa Maria in piazza” perché godeva di un affaccio sulla piazza, ma col tempo è rimasta inglobata entro un groviglio di muri. D’altra parte il suo fascino deriva anche dalla posizione defilata, che la rende tassello prezioso di un complesso chiesastico stratificato per via dei vari edifici collocati a quote diverse, seguendo la naturale conformazione del luogo, e per l’addensarsi di molte componenti stilistiche, esito di interventi scalati nel tempo. 

La chiesa viene elevata ai primi del Cinquecento sopra un’antica area cimiteriale dove già esisteva una cappella quadrata sulla cui parete di fondo nel 1481, per interessamento di una eminente famiglia del paese, era stata affrescata una Madonna con il Bambino e il beato Simonino. Ben presto l’immagine acquista fama di essere miracolosa e col nuovo secolo matura l’idea di dar vita a un edificio che inglobi la cappella, trasformandola in presbiterio.

Per valorizzare al meglio questo spazio fortemente connotato da fede mariana, nel 1514 si incarica il pittore comasco Sigismondo De Magistris di affrescare le pareti con Episodi di vita della Vergine. Sono scene affollate da numerosi personaggi, con spunti di novità derivanti dall’apprendistato milanese del pittore e dalle relazioni intrattenute con artisti della sua epoca. 

Piace segnalare alcuni dettagli realistici: le ampolline per la Santa Messa affrescate sul fondo di un piccolo vano; la ciotola con il colore e i pennelli “dimenticati” dal pittore sul bordo della zoccolatura o ancora, nella scena della Natività della Vergine, la deliziosa figura della giovane serva colta nell’atto di spiumare la gallina per preparare un buon brodo per sant’Anna. Naturalmente il nuovo ciclo viene eseguito avendo cura di conservare l’immagine miracolosa, che viene racchiusa entro una preziosa cornice lignea intagliata e dipinta.

Oggi, dalla strada, nulla lascia intuire l’esistenza di una chiesa tanto suggestiva. La si raggiunge attraverso uno stretto passaggio, e le due finestrelle ai lati del bel portalino in marmo consentono di sbirciare all’interno. Superata la soglia, la semplice finitura a intonaco delle pareti esalta la squillante cromia degli affreschi.