Piazza della Basilica, 1, 23037 Tirano SO
Il luogo è quello indicato dalla Vergine, apparsa al tiranese Mario Omodei il 29 settembre 1504: un luogo lontano dal borgo fortificato, strategico crocevia di strade ai piedi dell’antica chiesetta di Santa Perpetua che domina l’ampia conca di Tirano dalla sommità di un dosso disegnato dalla geometria dei vigneti.
All’inizio del Cinquecento l’area era come appare nella realistica Scena dell’apparizione (1513) affrescata all’interno, sulla parete della navata di sinistra. Un lungo viale alberato collega oggi “Tirano vecchia” con piazza della basilica, luogo identitario per l’intera valle, percorso dal Trenino Rosso del Bernina che ogni giorno transita a pochi metri dal tempio, con grande sorpresa per i numerosi turisti e pellegrini.
Il santuario è compiuta espressione del Rinascimento lombardo, che qui si esprime nei volumi piramidali e nel ritmo regolare degli oculi; nei portalini rodariani (1506) e nel superbo portale maggiore (1530-34), capolavoro di Alessandro Della Scala da Carona.
Per arredare la cappella privilegiata, nel 1519 si fa ricorso al più rinomato maestro del legno di area lombarda, Giovan Angelo Del Maino, che per Tirano allestisce un superbo altare quadrifronte che permetteva ai fedeli di ammirare la statua della Madonna posta sulla sommità e di portarsi poi sul retro per raccogliersi in preghiera ai piedi dello scurolo, dove alcune statuine illustrano l’apparizione. Profanato al tempo di Napoleone, l’altare ligneo è stato sostituito da un altare in marmo che ne riproduce l’assetto. A documentarne il pregio, rimane la stupenda e veneratissima statua in legno dipinto e dorato della Madonna di Tirano, dal 1946 “Celeste Patrona della Valtellina”.