P.za Madonna del Carmine, 23030 Plazzola in Valfurva (SO)

Dopo aver attraversato il ponte sul Frodolfo e il paese di Sant’Antonio, il Cammino mariano disegna un tornante e fa ritorno a Bormio attraverso i pascoli ai piedi della Réit, compresi entro il Parco Nazionale dello Stelvio.

L’area era detta Contrada dei Monti per via dei numerosi mónt, un tempo frequentati solo d’estate quando dal fondovalle ci si spostava in quota con gli animali e poi diventati insediamenti permanenti.

La religiosità ha lasciato precise tracce nell’area: ogni nucleo possiede almeno una santella, un crocifisso o un affresco votivo. La prima chiesa è stata costruita all’inizio del Seicento a metà del declivio ed essendo intitolata alla Madonna ha finito per cambiare il nome alla contrada, ribattezzata Madòna di mónt. Oggi è sconsacrata, ma il suo campanile con copertura a bulbo (1747) ancora dialoga con il vicino nucleo rurale: un angolino tutto da scoprire.  

Nel 1935, con il raggiungimento dell’autonomia parrocchiale, la vecchia chiesa appare inadeguata e nel secondo dopoguerra se ne costruisce una nuova, recuperando suppellettili e arredi carichi di significato: calici, croci processionali, il fonte battesimale e gli ornati lignei di un portoncino.
Davvero bello l’armadio in sagrestia; le sue dimensioni sono modeste ma esibisce dettagli di accurata fattura come i telamoni, i cespi di frutta e le ante con l’Angelo annunciante e la Vergine annunciata. 
Naturalmente la parrocchiale contiene anche nuovi arredi, realizzati dalla ditta Sandrini di Ponte di Legno: le balaustre, la Via Crucis e gli altari laterali a forma di trittico neogotico. 

Sul fondo del presbiterio si fa notare il glorioso altar maggiore della prima chiesa, la cui nicchia ha ospitato per lungo tempo una statua mariana vestita con abiti veri, considerata miracolosa e invocata collettivamente per fronteggiare carestie di fieno o di grano, primavere troppo fredde o dannose siccità. Doveva trattarsi di un bel manichino ligneo, se nel 1638 per acquistarlo si è fatto ricorso alla piazza di Milano. Purtroppo è stato rimosso nel 1901 su ordine del vescovo e nessuno ricorda il suo aspetto. 
È invece sopravvissuta la buffa immagine della Madonna del Carmelo, custodita in una cappelletta in località Fantelle, all’imbocco del sentiero che porta in Val Zebrù

Superate le ultime case di Madonna dei Monti, il tracciato guadagna quota e si inoltra nel bosco di larici fin verso la malga Casina bassa, dove sembra quasi di poter toccare la cresta dolomitica della Réit.